Fvg è ambiente

Dalla salute alla qualità della vita, dal turismo alle attività produttive, dall’agricoltura al lavoro, dallo sport alle infrastrutture e all’energia. Quasi tutti i settori della società e della vita quotidiana sono influenzati e a loro volta incidono sull’Ambiente. Ambiente è stato ed è per la Regione Friuli Venezia Giulia la “stella polare” per la modernizzazione dell’economia, la restituzione a usi sostenibili di territori contaminati e degradati, la protezione del patrimonio naturale e del paesaggio. Il Friuli Venezia Giulia, nella legislatura 2018-2023, è stata la prima regione a istituire la delega allo Sviluppo Sostenibile, affiancandola alla Difesa dell’Ambiente e all’Energia, definendo in premessa la linea politica riguardante le tematiche ambientali e di sostenibilità.

Con un approccio pragmatico, finalizzato a liberare l’ambiente di Trieste dai vincoli di una struttura industriale obsoleta e inquinante, in pochi mesi abbiamo chiuso l’ottocentesca Ferriera di Servola e avviato la riconversione e riqualificazione industriale dell’area sia con nuove attività produttive a basso impatto ambientale sia con la restituzione di aree strategiche allo sviluppo del porto.

E avendo chiare la priorità di salvaguardare l’ambiente e sostenere la crescita con attività produttive compatibili con le caratteristiche del territorio, abbiamo dato una svolta alla lunga e complessa procedura per la riqualificazione e l’uso sostenibile della laguna di Marano Grado, mentre è entrato in una fase operativa, dopo un decennio di conflitti e ritardi, il risanamento dei siti contaminati del SIN di Torviscosa.

La Regione, inoltre, è in prima linea per la promozione concreta dell’economia circolare, al fine di valorizzare le risorse locali, creare nuova economia e minimizzare la produzione di rifiuti. Quel che normalmente veniva considerato “rifiuto” viene trasformato in una risorsa. L’obiettivo è di creare un mercato locale di materiale di scarto, generato dai cicli produttivi, che possa trovare un destinatario idoneo e compatibile alle caratteristiche del materiale stesso, verificando la corretta applicazione dei requisiti previsti dalla normativa comunitaria e nazionale in materia. Il percorso virtuoso intrapreso dalla Regione Friuli Venezia Giulia vuole accompagnare le imprese nella transizione verso l’economia circolare e dunque verso modalità produttive sostenibili e responsabili, al fine di valorizzare le risorse locali, creare nuova economia ed evitare la produzione di rifiuti. Il 17 marzo 2021, con la firma del protocollo d’intesa tra Regione FVG, Arpa FVG, i produttori e distributori di caffè, Illycaffè Spa e Nestlè Italiana Spa, e le tre aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti in regione, Net Spa, A&T2000 Spa e AcegasApsAmga Spa, ha preso il via il primo progetto pilota italiano di recupero delle capsule esauste di caffè “ReCap” che prevede la raccolta differenziata delle capsule esauste di caffè in plastica, il loro trattamento presso un apposito impianto sperimentale di separazione delle capsule dal loro contenuto e il successivo avvio a recupero dei materiali separati. Il progetto è risultato vincitore del premio speciale “Organizzazione e Competenze” al Concorso Best Performer dell’Economia Circolare 2022 – Confindustria. Un bel risultato che è solo l’inizio. L’Energia e la neutralità climatica Il Friuli Venezia Giulia, con il progetto “NIPOTI”, si candida come regione pilota in Europa per il raggiungimento delle emissioni zero con almeno 5 anni di anticipo sull’obiettivo 2050. Lo sviluppo programmato e sostenibile delle fonti rinnovabili, il progetto della Hydrogen Valley, la promozione delle comunità energetiche, l’incentivazione dell’efficienza energetica negli usi finali nell’industria, nei centri commerciali, nell’edilizia sono gli obiettivi del “pacchetto energia e clima” in corso di definizione.

Allo stesso tempo, l’ammodernamento dei servizi di trasporto pubblico con veicoli a emissioni zero e l’organizzazione di sistemi di car sharing in tutta la regione sono finalizzati a ridurre progressivamente le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Mentre, considerato il flusso del trasporto transfrontaliero nei nodi dei corridoi trans-europei di Gorizia e Trieste, verranno realizzate – anche con fondi europei – le infrastrutture per il rifornimento dei veicoli pesanti elettrici o a idrogeno.

La dimensione europea. Il 22 di marzo 2023 avranno luogo a Trieste gli “Stati Generali dello Sviluppo Sostenibile dell’Alto Adriatico e del Centro Europa” con la sottoscrizione del Memorandum “Carta di Trieste”. L’iniziativa prende le mosse dalla consapevolezza che oggi più che mai sia gli Stati che le Amministrazioni locali si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse che coniugano tutela ambientale e crescita economica, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile attraverso strategie e politiche ambientali ad alto contenuto innovativo in grado di attrarre e finanziare investimenti ecocompatibili e che, in tale contesto, la collocazione geografica della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia rappresenta una grande opportunità per sfruttare la posizione strategica di cerniera tra Oriente e Occidente e tra Mediterraneo e Nord Europa. Parteciperanno all’iniziativa le Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Carinzia (Austria), la Regione Istriana (Croazia), della Contea Primorje-Gorski Kotar (Croazia) e due Enti per lo sviluppo e l’imprenditorialità sloveni, nello specifico il Centro di sviluppo della Valle dell’Isonzo (Tolmino) e l’Ente pubblico per la promozione dell’imprenditoria e progetti di sviluppo del Comune d’Isola. È stato quindi proposto un confronto con le Istituzioni sopra menzionate su temi di sviluppo sostenibile quali energia, clima, lotta all’inquinamento marino, tutela della biodiversità e dell’ambiente in generale.

Oltre alle già menzionate risorse per l’installazione di impianti a energia rinnovabile (totale 165 milioni tra privati, Comuni e imprese), l’Amministrazione Regionale si è distinta in particolare per essere riuscita a condurre a termine una partita – quella relativa alla dismissione dell’area a caldo della Ferriera di Servola (TS) – conciliando la tutela della salute dei cittadini con la salvaguardia dei livelli occupazionali. A dispetto delle incertezze normative, la Regione ha inoltre concluso – dopo 7 anni di stop forzato – il dragaggio del canale di Marano e ha avviato – dopo un iter approvativo lungo 15 anni – l’escavo nel canale di accesso e nell’area di evoluzione del porto di Monfalcone.